La tentazione è spalancare tutto al primo sole. Ma chi studia meteo ed energia chiede di fare il contrario per restare freschi. L’aria rovente entra veloce, resta intrappolata tra muri coibentati e rende le stanze pesanti fino a notte fonda.
Perché vi dicono di chiudere le finestre nelle ore più calde
Una fase calda fuori stagione colpisce diverse aree dell’Inghilterra. Le previsioni indicano picchi insoliti per maggio e ricordano che le case britanniche sono pensate per trattenere calore, non per smaltirlo. Il risultato è un interno più afoso del previsto, soprattutto dove i vetri sono ampi e rivolti a sud.
Bloccare aria bollente e luce diretta nelle ore centrali impedisce che la casa diventi un forno lento difficile da raffreddare di sera.
I tecnici del Met Office parlano di una fase “breve ma molto calda”. Se all’esterno i valori segnano un picco, all’interno il disagio cresce ancora di più perché i materiali accumulano energia e la rilasciano con ritardo. Le camere da letto al piano alto e i soggiorni esposti al sole soffrono di più.
L’arrivo di aria più fresca entro il fine settimana alleggerirà l’atmosfera, ma sud e sud-est potrebbero restare umidi e appiccicosi più a lungo. Anche due giorni bastano per saturare muri, arredi e pavimenti, che poi scaldano l’aria notturna.
Case che trattengono calore: perché dentro sembra più caldo delle previsioni
Doppi vetri, isolamento del tetto e guarnizioni contro gli spifferi riducono le bollette d’inverno. In primavera e in estate rallentano la dispersione del calore accumulato. La luce attraversa i vetri, colpisce superfici e le riscalda. I muri coibentati trattengono quel calore e lo reimmettono nelle stanze con ore di ritardo.
La luce attraverso il vetro agisce come una serra casalinga: scalda pavimenti e mobili che poi irradiano calore verso di voi.
Per questo i numeri letti sul termometro esterno non raccontano tutto. In appartamenti piccoli, in mansarde o in salotti esposti a sud, l’afa interna cresce quando fuori il sole cala. Bambini piccoli, anziani e persone con patologie cardiovascolari avvertono per primi la differenza.
La regola controintuitiva: quando tenere chiuse e quando aprire
Fornitori e installatori, come OVO e BOXT, propongono una strategia semplice: finestre chiuse nelle ore calde, aperture mirate quando l’aria esterna rinfresca. L’obiettivo è impedire all’aria rovente di entrare e sfruttare il ricambio solo quando conviene.
- Chiudete le finestre a sud durante le ore di sole diretto.
- Tenete tende e oscuranti tirati dove batte il sole.
- Se proprio serve, aprite solo sul lato in ombra e con fessure limitate.
- Aprite in modo deciso la sera e di notte per scaricare il calore accumulato.
Come spiega il fondatore di BOXT, spalancare tutto a mezzogiorno significa “invitare” aria più calda in casa. Meglio creare un flusso d’aria controllato, con poche aperture studiate.
Come creare correnti incrociate efficaci
Una corrente incrociata funziona se l’aria entra dal lato in ombra e esce da un punto opposto, preferibilmente più in alto. Quel flusso strappa il calore stratificato vicino al soffitto e lo spinge fuori senza irradiazione solare diretta.
| Momento della giornata | Strategia finestre | Tende/oscuranti |
|---|---|---|
| Prima mattina | Aprite più finestre per pochi minuti per liberare il calore notturno. | Aprite sul lato in ombra, parziali sul lato soleggiato. |
| Tarda mattina–pomeriggio | Chiudete le finestre esposte al sole; lasciate una o due fessure sul lato in ombra. | Chiudete dove entra luce diretta per bloccare i raggi. |
| Sera | Aprite su lati opposti per generare correnti quando fuori si rinfresca. | Aprite gradualmente, soprattutto ai piani alti. |
| Notte | Dove è sicuro, lasciate socchiuso per catturare l’aria più fresca. | Tenete aperto salvo problemi di luce o sicurezza. |
Tende e oscuranti contano quanto i vetri
I vetri lasciano passare luce e calore. Una tenda chiara o una tenda a rullo riflettente respinge parte dell’energia prima che colpisca le superfici. Anche tende scure e pesanti creano una barriera che rallenta il surriscaldamento, utilissima in mansarde, verande e bow-window.
Chiudere gli oscuranti su un’esposizione a sud durante il picco può avere un effetto percepibile quasi quanto un piccolo condizionatore portatile.
Lasciare le tende completamente aperte in una giornata luminosa significa caricare la stanza di calore per ore. La notte seguirà un’afa ostinata, con sonno agitato e ventilatori che sembrano non bastare.
“Trucchi” virali che servono poco e possono costare caro
Sui social circolano consigli casalinghi di ogni tipo. Alcuni funzionano poco, altri fanno salire i consumi senza reali benefici.
Miti che pesano più in bolletta che sul comfort
- Lasciare ventilatori accesi in stanze vuote: muovono l’aria ma non la raffreddano; il sollievo arriva dalla pelle, non dall’ambiente.
- Aprire tutte le finestre a mezzogiorno: se fuori è più caldo, la temperatura interna sale invece di scendere.
- Usare il forno a lungo nel pomeriggio: aggiunge calore superfluo. Scegliete cotture brevi, piano a induzione o pasti freddi.
- Dimenticare scaldasalviette e valvole: un’impostazione rimasta attiva può aggiungere calore di fondo fastidioso.
Puntate sulla prevenzione del calore in ingresso: spostate cucine e lavaggi alle ore fresche, spegnete gli apparecchi inutilizzati, pianificate l’acqua calda lontano dal pomeriggio più caldo.
Chi rischia di più quando il caldo dura pochi giorni
Anziani, neonati, bambini piccoli e persone con alcune terapie faticano a regolare la temperatura corporea. Anche un paio di giorni possono essere impegnativi in case che trattengono calore.
Un’aria “solo un po’ pesante” per un adulto in salute può diventare pericolosa per chi è fragile o costretto a letto.
Servono gesti semplici da parte di vicini e parenti: verificare che ci siano bevande fresche a portata di mano, ricordare di tenere chiuse le tende sul lato soleggiato, trovare un ricambio d’aria sicuro durante la notte.
Restare comodi senza climatizzatore fisso
La gran parte delle case nel Regno Unito non ha aria condizionata centralizzata. Piccoli accorgimenti fanno la differenza.
- Indossate tessuti leggeri e traspiranti come cotone e lino.
- Tenete acqua fresca in frigorifero e bevete regolarmente, a piccoli sorsi.
- Docce tiepide la sera aiutano il corpo a disperdere calore prima del sonno.
- Usate il ventilatore vicino a voi, non dall’altra parte della stanza.
- Alleggerite la biancheria da letto; se possibile dormite al piano più basso.
- Pets: garantite ombra, ciotole sempre piene e passeggiate alle ore fresche.
Prepararsi ai prossimi mesi: piccoli interventi che contano
Gli episodi caldi di maggio compaiono con più frequenza rispetto a decenni fa. Conviene adattare gradualmente le abitazioni. Pellicole riflettenti sui vetri esposti a sud riducono l’irraggiamento. Oscuranti esterni o tende tecniche nelle stanze problematiche abbattono i picchi. Isolare il tetto anche per il caldo, con materiali che limitano il guadagno estivo, riduce l’accumulo.
Chi affitta o ha budget ridotti può ottenere molto con interventi leggeri: tende chiare ben aderenti al telaio, un secondo ventilatore per creare flussi incrociati, abitudine a ventilare di notte, tappeti rimossi durante i mesi caldi per scoprire pavimenti più freschi.
La pianificazione urbana conta. Alberi e pergolati ben posizionati abbassano la temperatura locale e proteggono le facciate dall’irraggiamento. Le nuove costruzioni beneficiano di orientamenti studiati e di schermature fisse su balconi e vetrate.
Due strumenti pratici per questa settimana
Primo: fate una “tabella personale del fresco”. Annotate per tre giorni orari e sensazioni in ogni stanza. Capirete quando chiudere, quando aprire, dove piazzare il ventilatore. Secondo: impostate l’app meteo sul valore di minima notturna nel vostro quartiere. Se la minima scende, programmate un ricambio d’aria più lungo tra sera e alba; se resta alta, puntate su schermature più aggressive il giorno seguente.
La regola d’oro è semplice: impedite al calore di entrare quando è forte, espelletelo quando l’esterno diventa più fresco.
Attenzione alla sicurezza quando lasciate finestre socchiuse di notte. Usate fermi o limitatori d’apertura dove possibile. Un sensore di temperatura economico in camera da letto aiuta a capire se le strategie funzionano. Due gradi in meno percepiti dal corpo, accompagnati da idratazione costante, bastano spesso per dormire meglio anche senza impianti di raffrescamento.







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