Mi sento meglio da quando non mi bagno ogni giorno" : dicembre 2025, dopo i 65 che dice INSERM

Mi sento meglio da quando non mi bagno ogni giorno” : dicembre 2025, dopo i 65 che dice INSERM

Mi sento meglio da quando non mi bagno ogni giorno" : dicembre 2025, dopo i 65 che dice INSERM

Posted by

Il bagno ne è un caso che sorprende molti.

Nelle raccomandazioni aggiornate citate da INSERM, dermatologi e geriatri invitano chi ha superato i 65 anni a ripensare frequenza, temperatura e durata della doccia. L’obiettivo è proteggere la pelle, ridurre i rischi in bagno e conservare energia e autonomia. Il tema, a dicembre 2025, riguarda milioni di persone e chi se ne prende cura.

Perché la doccia quotidiana cambia dopo i 65

Per anni lavarsi ogni giorno è stato presentato come un dovere morale. La pubblicità ha trasformato il getto mattutino in un badge di rispettabilità. Con l’età, però, biologia e sicurezza chiedono un approccio diverso. La cute produce meno lipidi, i tessuti diventano più sottili, l’equilibrio è meno stabile. Gli specialisti, citati da INSERM, suggeriscono di alleggerire la routine.

Dopo i 65 la domanda utile diventa: il mio modo di lavarmi tutela pelle, cuore ed equilibrio o li mette alla prova?

Cosa fa l’acqua calda sulla pelle che invecchia

Lo strato più esterno della pelle funziona come un muro: le cellule sono i mattoni, i grassi cutanei la malta. Con il tempo questa parete perde spessore e compattezza. Uno studio spagnolo del 2022 ha evidenziato che l’acqua molto calda aumenta la perdita d’acqua attraverso l’epidermide e altera il pH, indebolendo la barriera.

Nel corpo maturo diminuiscono sebo, collagene ed elastina. Braccia e gambe tirano. La superficie si fa ruvida, a volte desquamata. Detergenti aggressivi e docce lunghe sottraggono lipidi residui e stressano una barriera già fragile. Col tempo compaiono secchezza cronica e prurito.

Pelle secca e screpolata non significa solo fastidio: è una porta socchiusa a microbi, allergeni e irritanti.

Dal secco alle infezioni: una catena prevedibile

Il ripetersi della disidratazione cutanea crea microfessure, spesso su tibie, piedi e mani. All’inizio non si vedono. Bastano graffi o sfregamenti per favorire l’ingresso di batteri e funghi.

  • La barriera si danneggia con getti caldi e saponi sgrassanti.
  • Secchezza e prurito spingono a grattarsi.
  • Grattarsi crea microlesioni o peggiora le crepe esistenti.
  • I microbi colonizzano, nascono arrossamenti, eruzioni o infezioni localizzate.

Eczema, dermatite da contatto e micosi interdigitali diventano più probabili. Per chi vive con diabete o insufficienza venosa, anche una piccola lesione può complicarsi. Il prurito notturno riduce il sonno e toglie energia di giorno, alimentando un circolo di creme e pomate aggiunte a posteriori che una routine più dolce avrebbe potuto prevenire.

Perché una doccia a giorni alterni ha senso

Ridurre la frequenza garantisce pulizia sufficiente e permette alla pelle di ricostruire i propri lipidi tra un lavaggio e l’altro.

INSERM riporta che per molte persone autosufficienti oltre i 65 anni è prudente la cadenza a giorni alterni. Non significa trascurarsi. Significa lavare con precisione ciò che serve, con strumenti adeguati, e dare respiro alla barriera cutanea.

Routine pratica consigliata oltre i 65

  • Frequenza: una doccia ogni due giorni, salvo indicazioni mediche diverse.
  • Temperatura: tiepida, per limitare perdita d’acqua e sbalzi pressori.
  • Durata: breve. Evitare lunghe esposizioni al getto.
  • Detergenti: prodotti delicati senza profumo, saponette lipidiche o oleo-detergenti.
  • Frictione: mani o panni morbidi, niente spugne ruvide su gambe e braccia.
  • Dopo-doccia: crema emolliente su gambe, braccia e piedi entro pochi minuti dall’asciugatura.

Igiene mirata nei giorni senza doccia

Lavaggi per zone mantengono freschezza e comfort, riducendo tempi in bagno e scivolate.

Zona Gesto rapido consigliato
Viso e collo Acqua tiepida o salvietta soffice; asciugare tamponando; crema leggera se la pelle tira.
Ascelle Panno umido con poco detergente delicato; asciugare con cura per evitare irritazioni.
Area genitale Lavaggio quotidiano con acqua tiepida e prodotto delicato; movimento dall’avanti al dietro; asciugatura accurata.
Piedi Controllo visivo, pulizia rapida se necessario; asciugare tra le dita; crema sulle zone secche.

Per chi ha mobilità ridotta, sedersi e usare doccette o salviette semplifica i gesti e protegge dall’affaticamento.

Oltre la pelle: cuore, pressione ed equilibrio

Getti caldi dilatano i vasi sanguigni. Alzarsi o uscire dalla cabina può abbassare la pressione all’improvviso. Capogiri e svenimenti sono più probabili in chi assume antipertensivi o ha cardiopatie. Sapone e acqua rendono il pavimento scivoloso, e la vasca amplifica il rischio.

In molte case il bagno è la stanza più pericolosa per gli anziani, più di scale e cucina.

Ridurre la frequenza delle docce diminuisce esposizione a superfici bagnate, movimenti rapidi della testa e sbalzi termici. Meno cadute significa meno fratture e ricoveri evitabili.

Come mettere in sicurezza il bagno

  • Tappetini antiscivolo dentro e fuori dalla doccia.
  • Barre di sostegno in punti strategici per entrare e uscire.
  • Sedile o sgabello da doccia per lavarsi seduti.
  • Doccetta a mano per evitare torsioni e allungamenti rischiosi.
  • Luce uniforme e potente per ridurre i passi incerti.
  • Miscelatore termostatico per stabilizzare la temperatura dell’acqua.

Come parlarne senza vergogna

Per molte persone cresciute con regole severe di pulizia, lavarsi meno spesso suona come un arretramento. Vale cambiare linguaggio: si parla di comfort, autonomia e sicurezza. “La pelle ha bisogno di pause tra i lavaggi” funziona più di “ti lavi troppo spesso”. Nelle strutture residenziali, quando gli orari vengono adattati, si registrano meno lamentele per prurito e più disponibilità alla cura.

Familiari e caregiver possono proporre nuove abitudini con piccoli aiuti: una crema più ricca, un sedile, un “giorno spa” a cadenza alternata con doccia breve e massaggio con emolliente.

Consigli extra per proteggere la pelle e stare meglio

  • Bere a piccoli sorsi durante la giornata, per sostenere idratazione cutanea e benessere generale.
  • Limitare bagni molto caldi, che asportano più lipidi della doccia tiepida.
  • Scegliere tessuti traspiranti come il cotone; evitare fibre ruvide che irritano.
  • Preferire prodotti senza profumo e senza alcol, per ridurre il rischio di sensibilizzazioni.
  • Usare emollienti con ceramidi o urea a bassa percentuale sulle zone secche; testare prima su un’area piccola.
  • Umidificare gli ambienti in inverno se l’aria di casa è troppo secca.

Quando chiedere una valutazione personalizzata

Chi convive con diabete, neuropatie, insufficienza venosa o arteriopatie dovrebbe concordare un piano con dermatologo o geriatra. Una strategia mirata previene ulcere, calli dolorosi e infezioni ricorrenti. Anche i farmaci contano: antipertensivi e diuretici influenzano la pressione in piedi; alcuni anticoagulanti rendono più delicata la gestione di eventuali ferite. Una revisione della terapia rispetto ai momenti del bagno riduce i malesseri.

Utile pianificare la doccia quando c’è qualcuno in casa, tenere il telefono a portata di mano e creare un kit pronto: salviette morbide, detergente delicato, asciugamani asciutti, crema emolliente. Con questi accorgimenti, la cura del corpo diventa un momento di benessere e prevenzione, non una prova di resistenza.

Categories:

Tags:

0 risposte a “Mi sento meglio da quando non mi bagno ogni giorno” : dicembre 2025, dopo i 65 che dice INSERM”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *