Ogni mese mi mangia la bolletta" : asciugatrice di notte a dicembre 2025, risparmi reali o rischio?

Ogni mese mi mangia la bolletta” : asciugatrice di notte a dicembre 2025, risparmi reali o rischio?

Ogni mese mi mangia la bolletta" : asciugatrice di notte a dicembre 2025, risparmi reali o rischio?

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La domanda corre in cucina e nei gruppi condominiali: farla girare mentre dormi riduce davvero il conto o sposta solo il consumo? La risposta dipende dal contratto, dal modello di macchina e da come la usi ogni settimana.

Tariffe notturne: da dove nasce il risparmio

In molti paesi europei e in alcune aree degli Stati Uniti i fornitori applicano fasce orarie con prezzi scontati di notte. Le ore fuori punta cadono tra tardi sera e primo mattino. Lo sconto rispetto al giorno può toccare il 20–30%. Questo indirizza gli elettrodomestici energivori verso la finestra notturna.

Conviene solo se la tua tariffa premia in modo chiaro i consumi fuori punta. Senza sconto, non cambia nulla.

Lavatrice, asciugatrice e lavastoviglie sono i candidati tipici allo spostamento di orario. Ma la convenienza varia molto tra i modelli.

Quanti soldi si risparmiano davvero di notte

Consumi tipici per tipo di asciugatrice

Le asciugatrici non consumano tutte allo stesso modo. Le differenze di tecnologia pesano sul bilancio mensile.

  • A espulsione (modelli datati, classe C): circa 3,5 kWh a ciclo
  • A condensazione (fascia media, classe B): circa 3,1 kWh a ciclo
  • A pompa di calore (moderne, classe A++): circa 1,5 kWh a ciclo

Una famiglia media esegue intorno a 120 cicli l’anno, con punte maggiori se ci sono bambini piccoli o sport intensi.

Un esempio concreto con fasce di prezzo

Prendiamo una macchina a pompa di calore da 1,5 kWh per ciclo e una tariffa con 0,20 €/kWh nelle ore diurne e 0,15 €/kWh di notte.

  • Costo annuo di giorno: 120 × 1,5 × 0,20 € = 36 €
  • Costo annuo di notte: 120 × 1,5 × 0,15 € = 27 €
  • Risparmio annuo spostando i cicli di notte: circa 9 €

Con una a espulsione da 3,5 kWh per ciclo il divario cresce. In un anno, usare la notte può limare 20–30 € dalla bolletta. Si nota, ma è una cifra piccola quando la diluisci su dodici mesi.

Per molte case lo spostamento fuori punta vale pochi euro al mese. Utile, sì, ma non è un salvagente economico.

Quando non cambia nulla

Senza tariffa bioraria non c’è vantaggio

Se paghi un prezzo fisso 24 ore su 24, l’energia alle 2 di notte costa quanto alle 14. Spostare l’uso modifica la quiete domestica, non il totale a fine mese. In questo scenario contano le abitudini d’uso, non l’orario.

Il costo nascosto dello standby

Molti apparecchi restano in standby a fine ciclo. Quel filo di assorbimento, ripetuto ogni notte, erode parte del risparmio.

  • Spia o display a bassa potenza sempre accesi
  • Elettronica in attesa del comando
  • Funzione anti-piega che fa ruotare il cestello a intervalli

Spegni con l’interruttore a muro o stacca la spina dopo il ciclo. Di notte è facile dimenticarsene.

Sicurezza: farla girare di notte è rischioso

I modelli recenti rispettano standard rigorosi e gli incidenti sono rari. Restare lontani da un elettrodomestico che scalda aria per ore aggiunge però una quota di rischio da non ignorare.

  • Surriscaldamento o incendio: lanugine in filtri, condotti o vicino alla resistenza può innescarsi se l’aria non circola.
  • Guasti elettrici: cavi danneggiati, ciabatte sovraccariche o difetti interni generano corto o fumo.

La modalità più prudente resta farla lavorare quando in casa c’è qualcuno sveglio, pronto a intervenire al primo odore o rumore anomalo.

Buone prassi riducono il rischio: pulisci il filtro a ogni ciclo, controlla prese e tubazioni, libera lo spazio attorno, evita prolunghe in cascata.

Ambiente e rete: spostare i consumi aiuta davvero

Equilibrio della rete e rinnovabili

Distribuire i carichi lontano dal picco serale aiuta l’equilibrio del sistema elettrico. Nei picchi entrano spesso in servizio impianti fossili. La notte, in alcuni paesi, cresce la quota di eolico. In certe condizioni il mix di rete notturno incorpora meno gas o carbone.

Dove stanno i veri guadagni ambientali

La scelta dell’orario incide meno di decisioni più robuste.

  • Passare a una pompa di calore dimezza circa i consumi rispetto ai modelli a espulsione.
  • Ridurre i cicli settimanali taglia le emissioni più di un semplice spostamento notturno.
  • Usare centrifuga alta in lavatrice accorcia il tempo di asciugatura e l’energia richiesta.

Sostituire un vecchio modello con una pompa di calore fa risparmiare più energia di anni di cicli notturni calibrati al minuto.

Trucchi pratici che valgono a qualsiasi ora

Prima di premere start

  • Centrifuga a 1.200 giri o più: i capi entrano meno bagnati.
  • Sgrulla i vestiti prima del cestello: l’aria circola meglio.
  • Carica corretta: né mezzo vuoto né stipato, per massimizzare efficienza per capo.

Programmi e sensori

I programmi eco a bassa temperatura durano di più ma consumano meno. Con asciugamani e tessuti spessi tornano utili alla bolletta.

Il controllo con sensore di umidità ferma il ciclo al raggiungimento della secchezza impostata. Eviti di “cuocere” i capi inutilmente.

Quando ha senso scegliere la notte

Contratti davvero biorari

Se il contratto sconta con chiarezza le ore notturne e usi spesso l’asciugatrice, lo spostamento ha senso. Il risparmio annuo varia tra 10 e 30 € circa, secondo il modello. Sommare lavatrice e lavastoviglie nello stesso intervallo amplia la riduzione percentuale della spesa.

Case con orari stretti e rumore di giorno

In molte famiglie l’orario diurno crea conflitti con lavoro da casa, sonno dei bambini o vicini. Un ciclo notturno programmato libera la giornata e consegna i panni pronti al mattino. Resta valido l’avviso su sicurezza e standby.

I numeri cambiano se cambi macchina

Tipo di asciugatrice Consumo per ciclo Costo annuo (120 cicli, 0,20 €/kWh)
A espulsione 3,5 kWh 84 €
A condensazione 3,1 kWh 74,40 €
A pompa di calore 1,5 kWh 36 €

Il passaggio a una pompa di calore dimezza quasi il costo annuo anche con tariffa fissa. Con la bioraria il divario resta, ma con cifre assolute inferiori. L’impatto economico dell’upgrade supera spesso quello del solo spostamento orario. Le due strategie si sommano se adottate insieme.

Dettagli spesso dimenticati prima di mezzanotte

Il rumore può diventare un problema reale. In appartamento cestello e ventola alle 2 di notte disturbano chi abita accanto. Pareti sottili o locale vicino alle camere trasformano un piccolo risparmio in una grana sociale.

Conta anche l’usura. Più cicli, a qualsiasi ora, accorciano la vita dell’apparecchio. Molte famiglie puntano a stendere i capi dove possibile, riservando la macchina per biancheria da letto, asciugamani o emergenze. La formula mista riduce costi, migliora il comfort e limita le emissioni.

Due spunti finali per fare i conti

Una mini simulazione di rientro

Se una pompa di calore costa 300 € in più rispetto a una a espulsione e fa risparmiare 48 € l’anno passando da 84 € a 36 €, il rientro avviene in poco più di sei anni. Se sfrutti anche la bioraria, il rientro resta simile ma con bolletta complessiva più bassa.

Quando il sole batte l’orologio

Chi ha fotovoltaico riduce la spesa facendo i cicli nelle ore di produzione, spesso a metà giornata. In quel caso la notte perde convenienza. Una presa smart o il timer dell’elettrodomestico aiutano a centrare la finestra migliore, evitando standby lunghi. Con umidità alta in casa valuta un deumidificatore nella stanza dello stendino: asciuga più in fretta con consumi contenuti e meno bisogno di ricorrere sempre all’asciugatrice.

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