Sembra un mistero. In realtà, è una regola ignorata.
Molti pensano alla caldaia o al termostato. Pochi guardano l’ordine in cui regolano le valvole dei radiatori. L’acqua segue il percorso più facile. Se non imponi un “ordine”, alcuni ambienti divorano calore e altri ne restano privi. La conseguenza è una bolletta che cresce mentre il comfort peggiora.
Perché l’ordine delle valvole decide quanto spendi
In un circuito di riscaldamento, ogni radiatore è una piccola diga. La valvola di ritorno regola il flusso dell’acqua calda. La testa termostatica definisce il comfort nella stanza. Se apri tutto al massimo, l’acqua staziona nei primi radiatori del circuito e scorre troppo rapida negli ultimi. Il risultato è un impianto sbilanciato che costringe la caldaia a lavorare più a lungo.
Gli specialisti dell’energia osservano lo stesso schema in case vecchie, appartamenti ristrutturati e villette nuove. Radiatori vicini alla caldaia roventi. Radiatori in fondo al circuito appena tiepidi. Il termostato sale, il tempo di funzionamento pure. La bolletta lo riflette.
Un bilanciamento manuale in sequenza riduce le differenze tra ambienti, stabilizza la temperatura di ritorno e aiuta la caldaia a operare in una zona più efficiente.
I dati di campo raccolti su abitazioni con impianti sbilanciati indicano risparmi tra l’8 e il 19% sui consumi di riscaldamento, con punte maggiori in case alte e con radiatori “dimenticati” ai piani superiori. In una casa a schiera di tre livelli, dopo la sequenza corretta delle valvole, il termostato è sceso di alcuni gradi e le camere in alto hanno raggiunto la temperatura desiderata. La famiglia ha speso sensibilmente meno senza cambiare caldaia né serramenti.
La sequenza che usano i tecnici, passo dopo passo
La logica è semplice. Si parte dal radiatore più lontano dal punto di vista idraulico e si torna verso la caldaia. Lontano non significa “geograficamente più distante”, ma il più tardo a ricevere calore nel circuito.
- Spegni la caldaia e lascia raffreddare l’impianto.
- Riaccendi in modalità normale e individua il radiatore che si scalda per ultimo.
- Su quel radiatore apri del tutto la valvola di ritorno e imposta la testa in comfort.
- Passa al secondo più lontano e via via fino al più vicino alla caldaia, riducendo leggermente l’apertura a ogni step.
- Lascia andare 20–30 minuti, poi confronta i radiatori al tatto e affina: se uno è troppo caldo, chiudi un poco; se è tiepido, apri di un quarto di giro.
- Annota per ogni radiatore il numero di giri della valvola di ritorno e il set della testa.
- Per la vita quotidiana, tocca solo le teste termostatiche. Non cambiare più le aperture di ritorno.
Serve pazienza, non strumenti speciali. Un sabato mattina basta. Un taccuino evita di perdere il filo al primo colpo di freddo.
Riconoscere le due valvole senza sbagliare
La valvola di ritorno è in basso, spesso senza numeri. Regola il flusso e bilancia l’impianto. La testa termostatica è in alto, con tacche o numeri. Regola il comfort locale. Agire solo sulla testa lascia irrisolto lo squilibrio idraulico.
| Obiettivo | Azione | Effetto atteso |
|---|---|---|
| Ridurre sbilanciamenti | Partire dal radiatore idraulicamente più lontano | Portata distribuita in modo più equo |
| Stabilizzare la caldaia | Limitare i radiatori vicini con piccole chiusure | Ritorno più freddo, rendimento migliore |
| Mantenere il risultato | Annotare le posizioni e rivederle a inizio stagione | Comfort ripetibile e bolletta più prevedibile |
Le tue mani possono correggere metà del problema prima di qualsiasi investimento costoso. L’ordine conta più di quanto immagini.
Comfort ripensato: dal caso all’intenzione
Quando la sequenza funziona, crollano le zone gelide in corridoio e il salotto smette di essere soffocante. La caldaia parte meno spesso e gira più tranquilla. Chi prova nota un cambio di mentalità: ogni stanza ha un ruolo termico. Camere leggermente più fresche, bagni più caldi, soggiorno stabile. Non è un compromesso al ribasso. È controllo.
In molte case, l’idea che “la caldaia è troppo debole” nasce da valvole aperte a caso. Dopo il bilanciamento, la stessa macchina scalda meglio perché l’acqua smette di perdersi dove non serve.
Come trovare il radiatore “più lontano” senza strumenti
- Avvia il riscaldamento con tutte le teste in posizione di comfort.
- Dopo 10–15 minuti, tocca i radiatori in sequenza. Quello che resta tiepido più a lungo è il candidato da cui iniziare.
- Se hai dubbi, chiudi provvisoriamente alcuni radiatori e osserva quale impiega più tempo a reagire. Quello è in coda al circuito.
Errori frequenti e come evitarli
- Aprire tutto al massimo a inizio inverno: crea “radiatori re” e “radiatori dimenticati”. Meglio piccole differenze graduali lungo il circuito.
- Confondere ritorno e testa: la prima è in basso e senza scala; non ruotarla a caso.
- Cercare la perfezione assoluta: una leggera differenza tra stanze è normale e spesso desiderabile.
- Girare continuamente tutte le valvole: si bilancia una volta a stagione, poi si gioca solo sulle teste.
Quanta energia puoi risparmiare e quando chiamare un tecnico
Le misurazioni sul campo in sistemi prima sbilanciati mostrano riduzioni dei consumi tra l’8 e il 19%. Case a più piani o impianti vecchi traggono benefici evidenti. Se il circuito è complesso, se senti fischi della pompa dopo aver chiuso troppo, o se alcuni corpi scaldanti restano freddi nonostante gli sfiati, conviene una verifica professionale del circuito e della portata della pompa.
Un impianto ben bilanciato abbassa la temperatura di ritorno. Le caldaie a condensazione lavorano meglio e consumano meno quando il ritorno resta più freddo.
Checklist rapida da tenere vicino alla caldaia
- Parti dal radiatore più lontano e apri la sua valvola di ritorno.
- Procedi verso la caldaia chiudendo leggermente a ogni passo.
- Attendi 20–30 minuti e affina al tatto.
- Segna posizione e giri della valvola per ogni stanza.
- Rivedi il setup a inizio stagione fredda o dopo modifiche all’impianto.
Informazioni utili per fare un salto di qualità
Termini da conoscere. Portata è la quantità d’acqua che attraversa un radiatore nell’unità di tempo. Delta T indica la differenza di temperatura tra mandata e ritorno. Un delta T più alto segnala che il radiatore cede calore in modo efficace. Con una sequenza ben fatta, il delta T si stabilizza e i radiatori “vicini” non monopolizzano l’acqua.
Esempio pratico. Bilanciando un trilocale con 6 radiatori, si è partiti dal bagno di mansarda con ritorno completamente aperto. Nel soggiorno vicino alla caldaia il ritorno è rimasto a mezzo giro. Dopo due cicli di 25 minuti e micro-regolazioni di un quarto di giro, tutte le stanze hanno raggiunto temperature più uniformi con accensioni più brevi. Il termostato ambiente è sceso di un paio di gradi mantenendo la stessa percezione di comfort.
Rischi e segnali d’allarme. Se chiudi troppo le valvole di ritorno, la pompa può cavitare e fare rumore. Se un radiatore resta freddo, verifica prima lo sfiato dell’aria. Se alcuni ambienti diventano eccessivamente lenti a scaldarsi, riapri di un quarto di giro e ripeti il ciclo di prova.
Vantaggi cumulabili. Un bilanciamento in sequenza aumenta l’efficacia di valvole termostatiche ben tarate, di una curva climatica corretta e di piccoli interventi di isolamento. La somma di azioni semplici riduce costi e stanchezza della caldaia e rende il comfort più stabile per tutto l’inverno.







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