La bolletta cresce in silenzio, il sonno peggiora, senza che tu te ne accorga.
Gli specialisti del riscaldamento la chiamano “dead zone”: una fascia di inerzia del termostato che fa salire i consumi mentre dormi. Non è un guasto, né solo questione di caldaie vecchie. È una regolazione spesso ignorata, ma decisiva per comfort e portafoglio.
Il vuoto invisibile tra caldo e freddo
Nel cuore della notte il termostato non lavora come ti aspetti. Non legge il tuo comfort in tempo reale. Si muove dentro un margine di attesa per evitare continui attacca‑stacca della caldaia. In quel margine, la casa scivola verso il freddo, poi risale oltre il livello desiderato. Risultato: ondate di calore, risvegli accaldati, consumi che si sommano giorno dopo giorno.
I tecnici raccontano che molte famiglie attribuiscono la colpa alla caldaia. Poi aprono le impostazioni del cronotermostato e trovano un parametro cruciale: swing, differential o hysteresis. Quella è la larghezza della dead zone. Se è ampia, la temperatura oscilla troppo. Se è regolata con cura, il riscaldamento lavora più dolcemente.
La dead zone è una fascia di attesa che il termostato usa per non reagire di continuo. Se è impostata male, moltiplica le accensioni notturne e gonfia la bolletta.
Come funziona l’isteresi del termostato
Imposti un valore sul display, ma il dispositivo spegne poco sopra e riaccende solo quando l’ambiente scende sotto una certa soglia. Questo scarto si chiama isteresi. La logica è corretta: limita le accensioni nervose e allunga la vita dell’impianto. Il problema nasce quando il margine supera quello che la tua casa e le tue abitudini possono tollerare. Di notte, con l’esterno più freddo e i ponti termici più attivi, l’oscillazione si amplifica. Tu passi da brividi a caldo improvviso. E il gas scorre.
- Segnali rivelatori: risvegli con gola secca, termosifoni caldi a intermittenza, sensazione di caldo “a ondate”.
- Abitazioni a rischio: appartamenti con termostato nel corridoio, vicino alla porta d’ingresso o sopra un radiatore.
- Abitudini che peggiorano la fascia: finestra socchiusa, forno acceso la sera, porte interne sempre aperte.
Perché di notte pesa di più
La casa disperde più calore, l’umidità relativa cala, le camere reagiscono con ritardo. Se il termostato “vede” la temperatura di un disimpegno, la zona notte rimane indietro. Un colpo d’aria vicino alla porta accende tutto l’impianto; un forno rovente in cucina lo spegne. La camera, nel frattempo, rincorre il set-point e lo supera. Tu sudi. La caldaia riparte dopo poco. Il ciclo si ripete.
Un termostato piazzato nel posto sbagliato governa la casa con informazioni sbagliate. La dead zone diventa un moltiplicatore di errori.
Errori comuni e come rimediare
| Errore | Effetto | Correzione |
|---|---|---|
| Termostato in corridoio o vicino a spifferi | Accensioni e spegnimenti sballati | Spostalo in una stanza vissuta, lontano da sole diretto e correnti |
| Dead zone troppo ampia | Oscillazioni di temperatura e consumi alti | Riduci “swing/differential” se possibile e verifica per una settimana |
| Calate brusche di notte | Picchi di accensione per recuperare | Scala gradualmente l’impostazione nelle due ore prima di dormire |
| Porte sempre aperte | Le stanze si influenzano a vicenda | Chiudi tra cucina e camere per stabilizzare i profili |
Cosa puoi fare subito senza cambiare caldaia
La prima mossa è nascosta nei menu. Apri le impostazioni del termostato e cerca swing, differential o hysteresis. Se il modello lo consente, riduci leggermente il margine. Prova per alcuni giorni. Osserva se i radiatori lavorano più a lungo ma con potenza moderata, invece di esplodere in brevi fiammate.
- Imposta una temperatura notturna un po’ più bassa, ma arriva alla soglia a piccoli passi nell’ultima ora serale.
- Programma fasce coerenti con i tuoi ritmi, non con l’orario del forno o della doccia calda.
- Controlla dopo mezzanotte: se la caldaia parte spesso e per poco, la dead zone è probabilmente eccessiva o il sensore legge male.
- Bilancia i radiatori: nelle camere apri un po’ di più, nelle zone giorno limita quando non servono picchi.
- Isola le cause esterne: para‑spifferi alla porta, tende leggere, porte chiuse tra ambienti caldi e freddi.
Imposta regole chiare al tuo impianto: margine moderato, scalata morbida verso la notte, sensore nel luogo giusto. Il comfort smette di inseguirti.
Hai un termostato smart?
I modelli con algoritmi adattivi gestiscono meglio la dead zone. Imparano la risposta termica della casa e riducono il sorpasso del set‑point. Programmano le accensioni in anticipo per arrivare all’orario voluto senza “sparare” al massimo. Non fanno magie da soli: servono profili realistici e un posizionamento corretto del sensore. Aggiorna il firmware, calibra la sonda se previsto, disattiva automatismi che aprono finestre virtuali nei momenti sbagliati.
Comfort, consumi e salute del sonno
Una camera leggermente più fresca favorisce il riposo e limita la disidratazione. Il corpo gestisce meglio le variazioni se l’impianto non crea onde termiche. La dead zone si riduce, la caldaia lavora in modo più continuo e meno nervoso, le valvole termostatiche mantengono il flusso coerente. Il comfort non dipende solo dal numero sul display, ma dalla stabilità del profilo termico nell’arco della notte.
Due mosse extra che fanno la differenza
- Prova di una settimana: riduci di un punto l’obiettivo notturno, restringi di poco la dead zone e annota tre cose ogni mattina—come hai dormito, quante volte hai sentito accendersi l’impianto, come percepisci l’aria.
- Valuta il controllo climatico: se la tua caldaia modula, chiedi al tecnico di impostare una curva climatica più bassa per la notte. Meno picchi, più costanza.
Attenzione ai limiti: restringere troppo la dead zone su impianti con bruciatori on/off può aumentare il numero di accensioni. Se noti cicli brevissimi, fai un passo indietro. Bilancia la rete dei radiatori e sfiata l’aria intrappolata: una distribuzione uniforme riduce gli overshoot. Le case molto isolate tollerano margini più stretti; quelle con dispersioni elevate richiedono compromessi diversi.
Vuoi un controllo ancora più fine? Aggiungi sensori di temperatura nelle stanze chiave e, se il sistema lo consente, una sonda esterna. Con pochi aggiustamenti mirati passi da notti a montagne russe a un profilo termico regolare, più vicino al tuo ritmo biologico e a una bolletta meno imprevedibile.







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