Lo stavate aspettando a casa?" : tmc torna sul digitale terrestre a dicembre 2025, non perdetelo

Lo stavate aspettando a casa?” : tmc torna sul digitale terrestre a dicembre 2025, non perdetelo

Lo stavate aspettando a casa?" : tmc torna sul digitale terrestre a dicembre 2025, non perdetelo

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Qualcosa si muove nel panorama tv italiano.

C’è un marchio che riappare fra i canali del digitale terrestre e sui televisori connessi. Non ruggisce, per ora sussurra: il ritorno parte in silenzio, con una programmazione limitata ma mirata, per tastare il terreno e capire se il pubblico è ancora lì ad aspettarlo.

Il ritorno di un nome storico

TeleMonteCarlo, per tutti TMC, riaccende il suo nome sugli schermi italiani. Il rientro non avviene come canale 24/7, bensì come fascia brandizzata all’interno di GS Channel. La scelta abbassa i costi, consente di sperimentare e riattiva la carica emotiva del marchio senza impegnare subito un’intera giornata di palinsesto.

La finestra TMC è attiva ogni giorno su GS Channel: 10:00–14:00 e 19:00–21:00. Non è ancora un canale autonomo h24.

Il debutto è partito con un soft launch, senza grandi campagne. L’obiettivo è misurare appeal, stabilità tecnica e risposta commerciale prima di un’eventuale estensione degli orari o del salto a un segnale dedicato.

Dove e come vederlo

Accesso nazionale in modalità ibrida

Su scala nazionale, TMC sfrutta un modello ibrido: presenza su digitale terrestre per la visibilità e streaming via HbbTV per il video in alta definizione. Il punto d’ingresso è BOM Channel (LCN 68) sul mux DFREE. Da lì, i televisori e decoder compatibili avviano l’app HbbTV con il flusso TMC.

Con un tv o decoder HbbTV, sintonizzati su LCN 68 e premi il tasto blu: si apre lo stream TMC in HD.

  • Piattaforma: DTT + servizio HbbTV
  • Punto d’accesso: BOM Channel (LCN 68, mux DFREE)
  • Avvio: tasto blu del telecomando sull’app HbbTV
  • Qualità: HD via banda larga quando disponibile

Questa impostazione alleggerisce i multiplex e offre margini su bitrate e risoluzione. La visibilità resta sul digitale terrestre, mentre la “spinta” qualitativa viaggia su IP dove la rete domestica lo consente.

Copertura regionale: Lazio, Calabria e Sicilia

Oltre al percorso nazionale ibrido, alcune regioni ospitano direttamente le fasce TMC dentro i multiplex locali, con numerazioni logiche diverse e identificazioni tecniche che rimandano a GS Channel.

Area Multiplex locale LCN Identificativo Formato
Lazio Mux Locale 2 79 Made in Calabria (GS Channel) HD 1280×1080
Calabria (Vibo Valentia) Mux Locale 2 83 GS Channel HD 1280×1080
Calabria (Catanzaro e provincia) Mux Locale 3 83 GS Channel HD 1280×1080
Sicilia nord-orientale / Reggio Calabria Mux Locale 4 83 GS Channel HD 1280×1080

Nel Lazio la finestra si aggancia alla numerazione 79, con un cartello “made in Calabria” e segnale in HD. In Calabria e Sicilia lo slot 83 ospita GS Channel, che veicola le ore marchiate TMC.

Strategia a strati: presenza sui dial regionali dove c’è copertura, app connessa dove il segnale locale è disomogeneo.

Perché TMC parla ancora agli italiani

Per chi ha vissuto gli anni della tv privata in espansione, TMC non è un acronimo qualunque. Evoca talk di seconda serata, volti che hanno segnato un’epoca, un modo diverso di fare palinsesto. Riattivare quel nome punta alla memoria collettiva e intercetta un pubblico fedele alla fruizione lineare. È una leva commerciale, ma anche un test culturale: capire se il capitale di marca funziona ancora, e in che forme.

Il contesto aiuta. Il digitale terrestre sta rimodulando frequenze, standard di codifica e qualità video. Le tv con HbbTV sono ormai diffuse anche nelle fasce economiche. Incrociare tradizione e tecnologia oggi costa meno e rende di più rispetto a un lancio nazionale “hard” su banda RF.

Scelte tecniche che svelano una fase di prova

Fasce orarie limitate e capacità condivisa

Due finestre al giorno significano controllo dei costi e massima flessibilità. Il broadcaster riduce la pressione sul palinsesto, usa banda già disponibile e mantiene la libertà di correggere la rotta. Il laboratorio è aperto, con obiettivi chiari:

  • Valutare la risposta del pubblico a un marchio storico
  • Misurare la resa dello streaming HbbTV in HD nei salotti italiani
  • Capire differenze regionali di fruizione e copertura
  • Decidere se passare a un feed continuo o ampliare gli orari

L’impianto ibrido segue un trend europeo: presidio in DTT per farsi trovare, consegna del video su IP quando la rete domestica regge.

Cosa serve a casa per seguirlo

  • Un tv o decoder compatibile con DVB-T2 e standard DTT italiani
  • Dispositivo con HbbTV connesso a internet per aprire lo stream HD
  • Antenna sintonizzata sul multiplex locale corretto (2, 3 o 4 in base alla zona)
  • Numerazioni: 68 per BOM Channel a livello nazionale, 79 o 83 dove GS Channel ospita la fascia

Con televisori meno recenti si riceve il DTT tradizionale; la resa migliore arriva collegando HbbTV alla rete domestica.

Cosa cambia per il digitale terrestre

Il rientro di TMC fotografa una griglia in movimento. Gli operatori riorganizzano i mux, eliminano brand deboli, riattivano nomi riconoscibili e testano formule ibride. La risoluzione 1280×1080, l’uso delle reti locali e l’innesto HbbTV mostrano come si possa allungare la vita dello spettro e spingere l’HD senza saturare capacità preziosa.

Resta una domanda: il modello “fasce dentro un canale esistente + app HbbTV” può diventare sostenibile a lungo? La pubblicità addressable e le partnership locali potrebbero fare la differenza, specie se i dati di visione via app migliorano il profiling commerciale.

Consigli pratici per non perdere la finestra tmc

  • Risintonizza i canali se non vedi BOM Channel su LCN 68 o GS Channel sui numeri locali indicati.
  • Prova il tasto blu quando sei su LCN 68: se compare il banner HbbTV, la tv è compatibile.
  • Collega il televisore al router via cavo o Wi‑Fi stabile per evitare buffering durante la fascia TMC.
  • Imposta un promemoria negli orari 10:00–14:00 e 19:00–21: le finestre sono puntuali e limitate.
  • Controlla i consumi dati se usi connessioni mobili o FWA con soglie mensili.

Informazioni utili e scenari prossimi

Se il test darà segnali positivi, l’operatore potrebbe estendere le fasce o attivare un flusso continuo su HbbTV, mantenendo il DTT come “vetrina” d’ingresso. La copertura regionale offre un banco di prova per misurare differenze fra aree urbane e zone periferiche, dove la qualità della banda larga cambia e l’antenna resta centrale.

Per gli utenti che vogliono prepararsi, vale qualche accorgimento tecnico: verifica nel menu del tv la versione HbbTV supportata, aggiorna il firmware del televisore se disponibile, e controlla la potenza del segnale dei mux locali. Un esempio pratico: chi abita tra Messina e lo Stretto potrebbe ricevere anche il segnale da Reggio, con benefici se una delle due direzioni risulta più pulita.

Sul fronte privacy, le app HbbTV possono raccogliere dati di fruizione. Chi preferisce limitare il tracciamento può disattivare le funzioni di personalizzazione nel menu del tv, pur mantenendo l’accesso allo stream. Lato vantaggi, l’app apre la porta a qualità video più stabile, aggiornamenti rapidi del palinsesto e contenuti extra on demand, elementi che un canale DTT puro fatica a offrire.

Il ritorno di TMC, con la sua carica emotiva e una tecnologia meno rigida, mette alla prova abitudini consolidate. Chi guarda lineare trova il marchio negli orari prestabiliti; chi preferisce il connected trova qualità e flessibilità. Se il pubblico risponderà, l’esperimento potrebbe diventare un modello replicabile per altri brand storici in cerca di una seconda vita.

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